
Il judo, un'arte marziale giapponese sviluppata da Jigoro Kano, è praticato in tutto il mondo sia come sport che come strumento di crescita personale. Nelle competizioni di judo, le regole sono fondamentali per garantire sicurezza, equità e rispetto tra i partecipanti. Le gare si svolgono su un tappeto chiamato tatami, e gli atleti (chiamati judoka) indossano una specifica uniforme chiamata judogi.
Le regole di base del judo nelle competizioni sono gestite dalla Federazione Internazionale di Judo (IJF) e riguardano diversi aspetti, tra cui le tecniche consentite, i punteggi, la durata degli incontri e le penalità. Un incontro di judo è vinto per "Ippon", il punteggio massimo ottenuto con una proiezione perfetta, una presa a terra di 20 secondi, o una sottomissione tramite strangolamento o leva articolare. In caso non si riesca a segnare un Ippon, i punteggi minori come "Waza-ari" possono accumularsi; due Waza-ari equivalgono a un Ippon. Le proiezioni efficaci, anche se non perfette, o le prese a terra di durata inferiore, garantiscono un Waza-ari.
Le tecniche principali usate nel judo sono le proiezioni (tachi-waza), le tecniche di controllo a terra (osae-komi-waza), le leve articolari (kansetsu-waza) e gli strangolamenti (shime-waza). Tuttavia, alcune tecniche sono vietate per evitare infortuni, come le proiezioni pericolose che possono causare danni alla testa o al collo.
Le penalità nel judo si dividono in due categorie: "Shido" (penalità minori) e "Hansoku-make" (penalità maggiori). Quattro Shido equivalgono a un Hansoku-make, che comporta la squalifica immediata. Le penalità possono essere assegnate per comportamenti come passività, uso di tecniche pericolose, o uscita dal tatami senza autorizzazione.
Le competizioni di judo si svolgono per categorie di peso e sesso, per garantire parità tra gli atleti. L'incontro dura generalmente quattro minuti per gli uomini e le donne, ma può essere prolungato con il "Golden Score" in caso di parità al termine del tempo regolamentare. In questa fase, il primo che segna un punto vince.
Il rispetto dell'avversario è alla base del judo. Gli atleti iniziano e terminano l'incontro con un inchino (rei), e comportamenti scorretti, come espressioni di rabbia o mancanza di rispetto verso l'arbitro, possono essere sanzionati. Inoltre, gli incontri sono sorvegliati da un arbitro principale e due giudici laterali, che garantiscono imparzialità.
Per vincere in una competizione di judo, un atleta deve dimostrare abilità tecnica, tattica, forza fisica e un forte controllo mentale. Il rispetto delle regole e dello spirito del judo è essenziale per ogni competizione, sia a livello amatoriale che professionale.